Cliente e architetto: come nasce un rapporto di fiducia (e perché è fondamentale per un buon progetto)
- Paolo Vigoni

- 15 nov
- Tempo di lettura: 3 min

Trovare l’architetto giusto non significa solo scegliere un professionista capace, ma costruire un vero e proprio rapporto di fiducia. Senza fiducia non c’è dialogo, senza dialogo non c’è progetto, e senza progetto non c’è ristrutturazione che funzioni davvero.
Scegliere un architetto è una decisione importante. Significa affidarsi a un professionista: qualcuno che ha studiato per anni, che ha macinato più cantieri di quanti episodi di una serie TV si possano vedere su Netflix, e che soprattutto dovrebbe diventare una figura di fiducia.
Già, fiducia. Una parola semplice, ma spesso interpretata in modi… creativi.
Fiducia non significa controllo nel rapporto cliente architetto
Fidarsi dell’architetto non vuol dire trattarlo come un agente sotto indagine dell’FBI.E non significa nemmeno bombardarlo su WhatsApp con:
messaggi notturni,
foto della parete dell’amica X,
scatti random della casa del vicino color arancio fluo (che forse sarebbe meglio dimenticare…),
o lunghi sfoghi inviati la domenica alle 7 del mattino per annunciare la decisione epocale: “Abbiamo deciso: vogliamo la cabina armadio.”
No. L’architetto non è un terapeuta di coppia, né un consulente d’arredo reperibile h24.È un professionista.
“Ma io sono alla mia terza ristrutturazione…”
A questo punto apro una parentesi affettuosa per i clienti esperti, quelli che “questa non è la mia prima volta”:
Lo sappiamo: avete attraversato più cantieri di quante persone attraversino una stagione dei saldi. Avete passato notti su Pinterest, sapete distinguere un gres porcellanato da un parquet massello e conoscete la larghezza dei moduli IKEA meglio dei loro designer.
Ma – e lo dico con simpatia – non siete diventati architetti.
Questa esperienza vi rende certamente più consapevoli: sapete cosa vi piace, cosa è superfluo, cosa non può mancare. Ed è fantastico: rende la collaborazione più fluida.
Ma la visione d’insieme, la gestione dei problemi, la capacità di prevedere criticità prima che si manifestino… quella resta del professionista. E non si improvvisa.

Collaborazione sì, sostituzione no
Il rapporto ideale? Confronto, dialogo, direzione condivisa.
Poi, però, lasciate che chi fa questo mestiere ogni giorno… faccia il suo mestiere.
E in quanto tale, è giusto che l’architetto possa:
dormire la notte,
godersi una domenica senza audio WhatsApp da tre minuti,
non ricevere meme sul parquet a mezzanotte,
e – udite udite – essere pagato per il lavoro svolto.
Perché essere pagato non lo rende vostro assistente personale.E soprattutto non significa che debba sopportare ogni crisi esistenziale generata dal cugino che “il tortora fa ospedale”.
Il ruolo dell’architetto: ascoltare, guidare, decidere
L’architetto ascolta.Consiglia.Analizza.Trova soluzioni.
Poi vi guida verso la decisione più sensata, funzionale e bella.Fa da filtro, da interprete delle vostre esigenze, da regista del progetto. Non da bersaglio delle vostre domeniche confuse.

Il vero incubo dell’architetto?
Non è la cabina armadio.Non è il tortora.Non è nemmeno il vicino con la casa color arancio fluo.
Il vero brivido corre lungo la schiena quando l’architetto invia la fattura e riceve, come risposta:
“Preferiamo prima pagare chi lavora fisicamente in cantiere…”
Come se l’architetto passasse le giornate a colorare con i pastelli a cera.Come se rilievi, disegni, calcoli, riunioni, soluzioni, capitolati, pratiche, render, dettagli e cronoprogrammi fossero un hobby dopocena.
In conclusione
Il rapporto tra cliente e architetto è fatto di fiducia, rispetto e collaborazione. Tre ingredienti fondamentali per trasformare un progetto in un’esperienza positiva e, soprattutto, in un risultato di qualità.
Perché un buon architetto non costruisce solo spazi: costruisce relazioni. E quando il rapporto è sano, il progetto vola.
Se stai pensando di ristrutturare o progettare casa e vuoi un professionista che ti accompagni in un percorso chiaro, sereno e ben organizzato, contattami: iniziamo con una chiacchierata e capiamo insieme come trasformare il tuo spazio.




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